Macrico: quel parco conteso per il bene comune

Macrico: quel parco conteso per il bene comune

Articolo di Dacia Maraini sul Corriere della Sera del 20 maggio 2014

Amici di Caserta mi scrivono esasperati. Ancora una volta il cuore della città, il bene della collettività, il grande parco di Macrico (Magazzino centrale ricambi mezzi corazzati) viene fatto oggetto di cupidigia da parte di imprenditori. Lo spazio verde di ben 324.505 mq,  buona parte dei quali coperta da alberi e prati fa gola a molti. In teoria tutti si dichiarano d’accordo che il parco debba restare tale, ma c’è chi lo chiama ipocritamente Parco Urbano, riservandosi la possibilità di nuove costruzioni al suo interno. E c’è chi chiede l’assoluta proibizione di ogni costruzione per mantenere al centro della città un polmone verde necessario al bene di una Caserta, di cui i bambini sono costretti a convivere in mezzo a cave, cementifici, discariche, con un tasso di mortalità per tumori tra i più alti d’Italia.

Da una parte stanno le istituzioni, sempre in bilico fra interessi privati (spesso collusi con il malaffare) e gli interessi della comunità. Dall’altra, a difendere i beni cittadini c’è stato il coraggioso vescovo Nogaro, ci sono le tante e tenaci associazioni di difesa del territorio fra cui ‘Macrico Verde’ l’associazione ‘ex canapicifico’. C’è la prestigiosa suor Rita che lavora da anni in quella città per dare riparo alle prostitute africane.

‘Recentemente il consiglio comunale di Caserta ha approvato all’unanimità una delibera alquanto nebulosa’ scrive Vincenzo Fiano. Gli chiedo che cosa intende per nebulosa e mi risponde che il Comune pur avendo preso in considerazione i progetti delle associazioni, e pur avendo espresso l’intento di escludere la realizzazione di una edilizia residenziale,lascia ancora delle porte aperte all’abuso . Da una parte si dimostra sensibile alle richieste dei casertani che si battono da anni per rendere pubblica la proprietà dell’istituto sostentamento clero, ormai abbandonata, con baracche fatiscenti dal tetto di lamiera, che va in rovina. Dall’altra cerca di introdurre la possibilità di nuovi fabbricati.

Il problema è che si sta per elaborare un nuovo Piano urbanistico comunale e le ingordigie degli speculatori si sono riaccese cercando appoggi politici. I cittadini più attenti e combattivi oggi chiedono:

  • rendere il macrico ‘area non edificabile’ . Giorni fa c’è stata una bellissima manifestazione a cui hanno partecipato in massa le scuole medie ed elementari della città colorando le mura abbandonate;
  • acquisire l’area sull’esempio della Reggia di Carditello. Per questo sono stati invitati i ministri ai Beni Culturali e all’Ambiente perchè conoscano di persona il parco e appoggino il progetto del Comune;
  • permettere nelle costruzioni che già sono presenti nel macrico solo attività turistiche. culturali sportive e sociali co-gestite dalle associazioni. Chiedono troppo? Certamente no. Ma, purtroppo, abbiamo visto e vediamo continuamente come sia difficile per la nostra classe dirigente capire quale sia il bene comune di una città.