Inaugurazione nuova sede neWhope
Domenica 13 gennaio 2008, la diocesi di Caserta ha celebrato la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati, come è tradizione consolidata ormai da qualche anno. Nel messaggio di quest’anno, il Papa ci ha invitato a riflettere in particolare sui giovani migranti , costretti ad emigrare e a vivere lontano dalle loro famiglie e dai loro Paesi: essi rappresentano una risorsa , grazie alle sorprendenti energie che sono capaci di sprigionare e alla volontà di rinnovamento che in più forme manifestano; e una provocazione ad un’autentica conversione, cioè all’impegno personale e alla seria revisione di certi stili di vita.
Ma risorsa e provocazione è stata in modo particolare tutta l’iniziativa messa in campo da coloro che nella nostra chiesa locale hanno preparato questa giornata .
Prima fra tutte l’inaugurazione, da parte del padre vescovo Raffaele Nogaro, del locale che la diocesi ha dato in comodato alla comunità Rut delle suore orsoline e alla Cooperativa sociale “neWhope”: il locale, oltre ad attività di ascolto, accoglie un laboratorio di sartoria etnica dove giovani donne migranti, precedentemente vittime di situazione di grave sfruttamento, fanno attività di formazione e addestramento al lavoro. E’ stato un momento di profonda e intensa partecipazione e lo si è colto sia dalle parole del Vescovo, che ha sottolineato come quest’esperienza sia un rarissimo esempio, nel nostro territorio, di preparazione professionale; sia dal messaggio di suor Rita, che, con grande commozione, ha sottolineato quanta collaborazione e condivisione di tante amiche e amici abbia permesso la realizzazione di questo sogno divenuto realtà e ha espresso l’invito a che la comunità parrocchiale di N. S. di Lourdes (dove si trova il locale) possa trarre stimolo da questo piccolo segno per percorrere insieme cammini di legalità e di giustizia.
Fuori dalla nuova sede un bellissimo pulmino Kangoo ha richiamato l’attenzione dei presenti: è un dono speciale da parte della comunità cristiana e del comune di Quinto Vicentino (il paese natio di suor Rita): per l’occasione erano presenti il parroco don Fabrizio con alcuni giovani, che hanno fatto sentire vivissimo il legame tra il nord e il sud, con un abbraccio caloroso e allegro che ha reso la giornata ancor più familiare.
E in serata la celebrazione dell’Eucaristia in Duomo, con l’omelia del Vescovo a richiamare con forza e convinzione che nella chiesa nessuno è straniero e la chiesa non è straniera a nessuna donna e a nessun uomo in nessun luogo della terra; e che ogni migrante, anche quello irregolare, si presenta come quel “forestiero” nel quale Gesù chiede di essere riconosciuto. La celebrazione è stata caratterizzata dal Battesimo della piccola bambina nigeriana Obianuju Rita, in braccio alla mamma Tina e alla madrina Lucia: è stato un segno limpido dell’amore instancabile di Dio che continua a sorridere e ad amare ogni sua creatura. Gioioso e ricco di tenerezza è stato veder salire sul presbiterio tanti bimbi accompagnati dalle loro mamme, per stare accanto alla piccola Rita, nel momento del suo battesimo. E caldo è stato il grande abbraccio che ha unito tutti i presenti al momento della preghiera del Padre Nostro fino allo scambio della pace: ci ha richiamato per un momento l’unità di tutta la famiglia umana amata da Dio e la responsabilità che ci è chiesta di costruire, come sorelle e fratelli, un umanità nuova.
La giornata si è chiusa con un’agape fraterna che ha coinvolto, nella preparazione, tante e tanti amici, e con la visione del film “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, sul tema dell’immigrazione.
La celebrazione di questa giornata ci ha ricordato ancora una volta che la presenza delle sorelle e dei fratelli migranti e rifugiati è una sfida decisiva da accogliere: essi sono veramente una risorsa e una provocazione per la nostra chiesa e per il nostro paese. Se saremo capaci di cogliere la ricchezza delle diversità, del camminare da amici, del riconoscerci come donne e uomini che possono stare insieme, potremo contribuire a dare un futuro più umano alla nostra storia; getteremo le basi per una società più giusta; daremo speranza alla nostra terra; saremo fedeli al sogno che Dio aveva quando ci ha creati.
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