Cittadinanza ai nati in Italia

Cittadinanza ai nati in Italia

sun (2)In occasione dell’apertura del nuovo anno accademico 2012/2013, il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” della Seconda Università degli studi di Napoli ha organizzato una serie di eventi dal 19 al 27 novembre 2012,presso il Polo delle Scienze politiche e psicologiche di Caserta in Viale Ellittico n.31

Nel corso dell’intera manifestazione 4 giornate dedicate a temi specifici.
Il 20 novembre il tema centrale è stato sulla “ Cittadinanza ”; obiettivo strategico è stato affrontare non solo la questione del rapporto tra Università e Territorio ma come gli studenti possono operare con le singole realtà associative da sempre impegnate a consolidare quel legame cittadino-territorio; Sono state invitate le seguenti associazioni: Casa Rut, Nero e non solo, Riprendiamoci Caserta e UILDM per presentare la loro attività.

sunNella seconda giornata (21 novembre) il tema centrale è stato “ L’Ambiente ”; giovedì 22 novembre giornata dedicata al tema dell’ Internazionalizzazione. Nell’ultima giornata (23 novembre) tema centrale la “ Legalità ”, da sempre tema caldo nel nostro territorio e da sempre vittima di quel bollino nero che ci vede legati ad un modo sistema sociale-criminale.

 

 

 

 

 

Lunedì 19 novembre, grazie all’impegno di tutti, un Consiglio Comunale ‘speciale’ a Caserta ha discusso e approvato all’unanimità una delibera attraverso la quale sarà possibile concedere la cittadinanza italiana onoraria ai minori stranieri nati sul territorio.

Un vero e proprio segno di civiltà nel Comune di Caserta, che aprirà una stagione di iniziative ed incontri sul tema. Non esiste, infatti, in Italia alcuna effettiva possibilità di acquisire automaticamente la cittadinanza da parte di bambini nati sul territorio nazionale da genitori stranieri o da parte di giovani o giovanissimi giunti in Italia in tenera età. Di questo sconcertante dato di fatto, che penalizza notevolmente gli interessati, si fanno carico la Cgil e le Associazioni  Arci, Caritas, Casa Rut, Cisl, Nero e non solo. Ciò che si denuncia è il fatto che un’intera generazione cresce e rischia di restare straniera nel paese che sente come proprio, in cui è nata, si è formata, e nel quale intende restare per sempre. Il minore nato in Italia da genitori stranieri risulta “straniero” all’anagrafe. Per questi bambini e bambine, che nascono, crescono e vivono da italiani, la scoperta di non essere italiani è dolorosa e la “non cittadinanza” porta con sé una serie di ostacoli quotidiani. Ma dovrebbe essere naturale che chi nasce e cresce in Italia sia ritenuto italiano, a prescindere dalla nazionalità dei suoi genitori. Ed è per questo che, in attesa che la legislazione nazionale intervenga quanto prima con una modifica normativa in questa direzione, si inizi un percorso insieme che possa pervenire ad un riconoscimento per questi bambini; un passo simbolico e fondamentale per avviare una serie di iniziative e momenti di incontro  in cui discutere di questa tematica ed ottenere risultati concreti.