Osare la Speranza…a Capua

Sabato 28 febbraio – incontro con gli autori del libro ‘Osare la Speranza’ Rita Giaretta e Sergio Tanzarella

Alcune classi dell’Istituto Garofano di Capua hanno fatto un percorso di studio-riflessione a partire dal libro ‘Osare la speranza’ .

Alcune testimonianze…

11020762_10153145647821248_6236889212059978604_n“Osare la speranza” è stato per me un insolito libro che, presa dalla mia consueta e talvolta persistente superficialità, avevo deciso di leggere solo per rispettare la consegna dispostaci dal nostro professore di storia e filosofia, Carlo Saviani:  entusiasmato dal canto suo, proprio come un bambino, all’idea che potessimo avvicinarci anche noi, suoi giovani alunni, a tematiche spesso sottovalutate da molti, trattate con leggerezza e, talvolta, – e di nuovo me ne vergogno in prima persona – ignorate completamente; e ciò,  tuttavia reso irritevolmente possibile dal perenne rifiuto di farsi carico di problematiche erroneamente considerate distanti dai nostri interessi, problematiche che all’apparenza sembrano non riguardarci.

“Osare la speranza” è stato, quindi, il classico libro che non avrei mai letto mea sponte. però la stessa curiosità che ha spinto il professore a consigliarci il libro, ha poi travolto anche me come un fiume in piena. Questo libro, infatti, all’apparenza poco interessante, lascia spesso spazio a domande affrontate da lei, suor Rita, nella cui persona è lampante la forza, tipica dei più violenti uragani. E, dopotutto, questo suo libro non solo ha ribadito quell’antico concetto per il quale “un libro non va mai giudicato dalla copertina”, ma ha anche lasciato che i miei occhi, oramai serrati, si aprissero ad aspetti della società e del mondo  che preferivo ignorare. Lei, nella più sincera spensieratezza, ha acceso in noi la speranza di smettere di avere paura e di alzarci dai nostri comodi e caldi posti per cominciare a lottare per ciò che è giusto non solo per noi, ma per il mondo intero. Ed è in virtù di tutto ciò che il suo cuore promuove e che, sono certa, continuerà a promuovere, che le urlo, dal più profondo dell’animo: che il suo Dio, quello in cui crede tanto e a ragione, la benedica suor  Rita; benedica la sua persona, il suo titanico coraggio e testarda caparbietà e benedica, dopotutto, la struggente dedizione con la quale ancora oggi continua a motivare le donne che hanno accesso a Casa Rut. Spesso ci si dimentica che al mondo, oltre alle persone malvagie e piene di se stesse, avide di denaro e non solo, esistono anche persone dal cuore grande e generoso, persone che sono proprio come lei, suor Rita. Per concludere,  è proprio grazie alla gente come lei che in noi, il futuro del mondo, non muore mai la speranza della creazione di un mondo all’altezza dei sogni nostri: un mondo in cui, ancora, vige la più fredda paura ed aleggia l più tremendo silenzio, ci permettiamo di rischiare, chissà poi se riusciremo nell’intento di cambiare…

Un’alunna del Liceo Garofano di Capua

 

 

A Sergio Tanzarella e a Sr Rita Giaretta.

Mi presento, sono Alessio Ruggiero, rappresentate della classe IV B. Volevo scusarmi per la mia10968228_10153145647491248_2965573705470793612_n assenza a questo evento, ma se c’è qualcosa che ho imparato da questa lettura, che mi ha molto colpito per la visione attuale della cristianità, è che bisogna mettere la propria vita a servizio degli altri, ed è proprio questo il motivo per cui non sono presente qui oggi.

Sono parte del gruppo scout di Casapulla e quest’anno abbiamo deciso di agire in prima persona  sul nostro territorio, facendo servizio presso famiglie e più nello specifico, aiutando i bambini bisognosi presenti nei nostri paesi. Non è semplice fare servizio perché si assiste a scene che molto spesso lasciano interdetti, difficili da dimenticare, ma una volta preso coraggio si fanno esperienze che fanno le nostre vite più ricche, di sicuro non economicamente,dato che si tratta sempre di azioni gratuite, di amore e di gioia.

Per migliorare i posti dove viviamo non c’è solo bisogno di belle parole e grandi manifestazioni, c’è invece un bisogno immenso di sporcarsi le mani e lasciare segni concreti affinchè possiamo “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.