Onorificenza a Suor Rita

Onorificenza a Suor Rita

Il Presidente Giorgio Napolitano consegna l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine “Al Merito della Repubblica”a Suor Rita Giaretta. (Comunità Rut di Caserta)

dal Discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione della Giornata della Donna :

Saluto cordialmente le autorità, i rappresentanti e le rappresentanti del Parlamento e del governo, saluto tutte le donne presenti in questa sala, che rappresentano componenti così rilevanti della società civile e della sfera pubblica. E con loro saluto tutte le cittadine italiane che vivono in Italia e all’estero,tutte le donne che risiedono e lavorano nel nostro paese.

ufficiale (3)Con questo 8 marzo vogliamo chiamare le donne italiane a lavorare per la causa delle donne, per i loro diritti, per i loro progetti. E’ la chiave che abbiamo scelto – come dirò più avanti – per conferire dei riconoscimenti e per avere qui oggi delle presenze significative.

Sarebbe stato in effetti impossibile raccogliere in questa occasione tutte le donne che si sono affermate e hanno ruoli importanti in molteplici campi. Il fatto che siano così numerose da non poterle individuare e invitare tutte per una singola cerimonia in una sala del Quirinale, non deve né essere sottovalutato né trarre in inganno. Direi che si tratta delle donne che si sono affermate per loro forza, per loro qualità e per loro meriti, superando condizioni di partenza sfavorevoli, resistenze e inerzie pesanti. E ciò di certo non può appagarci e tranquillizzarci: dobbiamo rendere possibile per tutte le donne fare la loro strada, conquistare ed esercitare i loro diritti. Usando le parole dell’articolo 3 della Costituzione repubblicana, diciamo che l’obbiettivo da perseguire è quello di “rimuovere gli ostacoli” che “impediscono il pieno sviluppo della persona umana”, senza distinzione di sesso e di razza, il pieno sviluppo, dunque, delle aspirazioni e dei talenti delle donne nella loro generalità.ufficiale
Non altro può essere il senso delle iniziative per l’8 marzo, che nel propugnare e promuovere le pari opportunità di genere, si collocano nel 2007 nella eccezionale cornice dell’Anno Europeo delle pari opportunità per tutti. Mi fa piacere che tra le insignite di oggi ci sia una religiosa impegnata nel difficile compito di sottrarre e reinserire nel mondo del lavoro le donne oggetto di prostituzione forzata. Anche alcune di queste ragazze sfruttate sono state vittime di persone di cui si fidavano. E’ importante che alla campagna incisiva contro la violenza domestica voluta dal Ministro per le Pari Opportunità, si accompagnino e si diffondano nei paesi di provenienza delle donne immigrate programmi già sperimentati di informazione contro i rischi di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

ufficiale (2)Più in generale dobbiamo attrezzarci a combattere discriminazioni piccole e gravi, violenze minori e maggiori. Perché la situazione cambi, perché le donne godano davvero di pari opportunità, perché cessino sfruttamenti e violenze, è necessario un robusto tessuto normativo. E tuttavia le leggi – come sappiamo – sono essenziali ma non bastano. E’ indispensabile un impegno collettivo, un impegno fortissimo di educazione – fin dai primi gradi del sistema d’istruzione – al rispetto della donna, alla cultura della non violenza, al principio della parità. Se non si crea, innanzitutto tra i ragazzi, tra i giovani, nelle scuole e nel paese un nuovo costume civile, tale da sconfiggere le posizioni più incolte e le pulsioni più rozze, la battaglia della sicurezza, della piena serenità e dignità per le donne non può essere vinta.

 Giorgio Napolitano
Presidente Della Repubblica Italiana

 

Di Lidia Luberto

È una delle undici donne che ieri sono state insignite dell’onoreficenza di ufficiale della Repubblica Italiana dal capo dello Stato. Suor Rita Giaretta, responsabile e anima della Comunità Rut, proprio non se lo aspettava. «È stata una bellissima sorpresa», dice appena rientrata nella sua casa al corso Trieste, subito dopo la cerimonia al Quirinale. «Ho preso l’Eurostar delle 13:48, ho appena finito di pranzare (due veloci uova al tegamino) e sono già al lavoro». Nessun festeggiamento, nessuna deroga allo stile essenziale e schivo che caratterizza la sua vita. Ma non nasconde l’emozione. «Quando sono arrivata davanti al presidente Napolitano, mi tremavano le ginocchia. Sarà che non sono abituata a certe manifestazioni, sarà per la solennità del momento, o perchè sentivo forte l’importanza e il significato di questo riconoscimento che condivido con tutta la Comunità e con il territorio che ci ospita. Perchè casa Rut non ci sarebbe stata se intorno ad essa non si fosse creata una sinergia di forze positive coagulate dal padre vescovo Raffaele Nogaro». Un valore particolare questo titolo per suor Rita. «Non amo i premi e non lo avrei accettato se non avessi avvertito il suo valore. Questo non è un riconoscimento per la gloria personale, ma un input a fare di più per le donne più derelitte, per l’affermazione dei loro diritti». Cosa che Casa Rut fa ormai dal 1995, da quando cioè suor Rita e le sue consorelle Orsoline assistono donne extracomunitarie che vivono momenti di grave difficoltà. «Le suore in bicicletta», come allora tutte le chiamavano («Non avevamo mezzi di trasporto, ma era anche un modo per essere fra la gente, per stabilire un rapporto diretto con il territorio») ne hanno fatta di strada. Undici anni di attività, tante donne, almeno trecento ragazze. «Vengono indirizzate a noi da questura e prefettura. E sono in stato di gravissima necessità. Sfruttate, violentate, molte volte incinte. Questa diventa la loro famiglia. Le facciamo studiare, cerchiamo loro un lavoro e le aiutiamo a tornare in patria, se lo vogliono», spiega. Tante storie tutte da ricordare, emblematiche come quella che suor Rita ha raccontato nell’intervista su Raitre durante la diretta dal Quirinale. «Storie con un unico denominatore: la drammaticità della vicenda che ha già in sé la possibilità di riscatto e rinascita», sottolinea. A suor Rita sono arrivati anche i complimenti del Presidente Bassolino, che dichiara di voler «continuare ad essere al suo fianco nell’impegno quotidiano a favore dei più deboli. Da ormai 12 anni – prosegue Bassolino – suor Rita lavora incessantemente, insieme alla comunità Casa Rut, per offrire un aiuto concreto a tante donne vittime della spregevole pratica della tratta. È un impegno concreto, svolto in silenzio, che oggi viene giustamente riconosciuto da questo importante riconoscimento del Quirinale»