Campo di lavoro 2009

Campo di lavoro 2009

IL GRUPPO DI QUINTO VICENTINO CAMPO DI LAVORO : MURI O TENDE?

Caserta, 01-07 Agosto 2009

Muri o tende? Questo l’interrogativo di fondo della nostra esperienza a Caserta. Ci presentiamo: siamo un gruppo di giovani di Vicenza, anzi, di Quinto Vicentino, ovvero il paese natale di Suor Rita.
Proprio attraverso la sua conoscenza avvenuta qualche anno fa, abbiamo deciso di partire per mettere a disposizione le nostre forze per realizzare i suoi progetti. Dal nostro desiderio e dalla sua intraprendenza è nata la possibilità di “restaurare” un appartamento che sarà destinato all’accoglienza di persone in difficoltà.

Ecco dunque il senso del titolo del Campo: siamo noi costruttori di muri che dividono oppure di spazi aperti all’accoglienza, così come lo erano le tende dei Patriarchi?Noi abbiamo deciso di essere costruttori di tende. Nel concreto quindi abbiamo dedicato questi giorni a molteplici “attività”, improvvisandoci all’occorrenza falegnami, muratori e giardinieri.

L’appartamento che ci è stato affidato necessitava di fatto di diversi interventi: stuccatura, imbiancatura, riverniciatura di interni ed esterni, giardinaggio etc..Dopo qualche iniziale difficoltà, il lavoro è proceduto spedito grazie anche all’affiatamento del nostro gruppo e alle direttive di Suor Rita, che non ci abbandonava mai (per paura che combinassimo qualche disastro?)… e non sono mancati i momenti di allegria!!

Ovviamente, accanto a queste ore di lavoro, abbiamo riservato dei momenti di riflessione su tematiche riguardanti l’accoglienza degli “ultimi”. Abbiamo così avuto modo di imparare molte cose grazie alle testimonianze importanti di Suor Rita, Suor Silvana, Suor Albina, Sister Lorenz, i Sacra-men (padri sacramentini) e grazie anche all’incontro diretto con i bambini e le ragazze di Casa Rut.

E poi i canti, i film, le risate, le visite alle bellezze della regione, l’incontro, breve ma intenso, del vescovo Nogaro…. Tutte queste cose ci resteranno impresse nella memoria.. insieme a quella positiva sensazione di gioia data dall’affetto spontaneo e disinteressato che abbiamo percepito subito in questi luoghi, ma soprattutto in questi volti.L’esperienza quindi non è stata solo un lavorare fine a se stesso, per poter dire “abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quello”, ma anche per poter dire che attraverso il lavoro abbiamo imparato molto, abbiamo incontrato molte persone e abbiamo avuto modo di aiutarle nel concreto.

Da questo campo abbiamo capito che è necessario “buttare il cuore oltre l’ostacolo” e, come ci ha spronato a fare il vescovo Nogaro, “fare di tutto per raggiungerlo” !!!
Non possiamo quindi che ringraziare la famiglia allargata di Casa Rut per il tempo che ci ha dedicato e per le emozioni che ci ha trasmesso.

 Giorgia, Greta, Ilaria, Laura, Alessandro, Damiano, Daniele, Davide