8 marzo nel segno della continuità

8 marzo nel segno della continuità

Il giorno otto del mese di marzo , ogni anno si festeggia la Giornata Internazionale della Donna, comunemente conosciuta come Festa della Donna . La festa è in realtà una commemorazione per ricordare le conquiste che le donne hanno ottenuto nei campi sociali, politici ed economici con denunce, proteste e lotte che si cercò duramente di reprimere e che costarono la vita a molte di loro.

8 marzo 1997: Caserta – Casa Rut Dal libro “Non più schiave”

Per noi, donne e consacrate, era forte la provocazione proveniente da queste donne che “lavoravano” sulla strada. Non ci bastavano le solite risposte: “Da che mondo e mondo la prostituzione c’è sempre stata; è il mestiere più antico della storia…”. Noi volevamo conoscere, volevamo capire, incontrare quei volti. Molti ci dicevano che era pericoloso avvicinarle, potevamo rischiare ritorsioni e minacce da parte degli sfruttatori che le controllavano, per nulla disposti a perdere introiti elevati di denaro”sporco”.

Ma, seguendo il cuore e non la paura, l’8 marzo del 1997, festa della donna, insieme ad un gruppo di volontarie, amiche della comunità, siamo andate, sempre con la nostra Rover un po’ scassata, per le strade della periferia di Caserta portando un fiore e un augurio di amicizia, scritti in italiano, in francese e in inglese alle numerose giovani costrette a star lì in attesa di clienti: “cara amica, con questo gesto vogliamo farti capire che qualcuno pensa a te con amore”.

Fu un’esperienza significativa e toccante, ripetuta alla vigilia di Pasqua, in quanto loro stesse ci avevano chiesto di ritornare. E’ stato commovente rivedere i loro volti, alcuni segnati dalle lacrime. Ci aspettavano, e molte di loro ricordavano i nostri nomi. Eravamo donne che incontravano altre donne. Il nostro era un piccolo gesto di amicizia, un segno di speranza ma anche un sentiero che ci apriva il cammino per essere, accanto a loro, una presenza amica.

 

L’8 marzo 2010  il kangoo della neWhope si muoverà per una nuova esperienza.Accogliendo l’invito delle sisters di Casa Rut, quest’anno saremo noi, amiche laiche, ad incontrare le giovani donne vittime della tratta e rese schiave sulle nostre strade.

In questo giorno dedicato alle donne, infatti, ci avvicineremo a loro mostrando tutta la nostra solidarietà, e provando, anche se solo per alcuni momenti, a sentirci loro sorelle e amiche, tutte donne meritevoli di accoglienza.

Porteremo un dono e un gesto di affetto per manifestare la nostra vicinanza e dire che esse non ci sono indifferenti.

Vorremmo, però, anche regalare un sorriso e una parola che possano ricordar loro la propria dignità di persone, fiduciose che questi segni, benché piccoli, siano effettivamente capaci di infondere la speranza necessaria a guardare al proprio futuro con un po’ di fiducia, in se stesse e negli altri.

Ci apprestiamo a vivere questo momento nella consapevolezza che potremo incontrare paura e diffidenza, ma siamo spinte dalla certezza che negli sguardi e nei volti di queste nostre “sorelle” ed “amiche” ritroveremo la dolcezza, la simpatia, l’allegria e la bellezza delle altre “sorelle” e delle altre “amiche” che sono riuscite a scappare dai loro aguzzini e che oggi sono madri assennate e donne impegnate in lavori dignitosi.