Visita di Papa Francesco a Caserta

Visita di Papa Francesco a Caserta

  papa francesco caserta (4)(Radio Vaticana) Oltre 200mila persone per la Messa presieduta da Papa Francesco nella piazza davanti alla Reggia di Caserta, dove il Pontefice è giunto poco prima delle 16.00. Nell’omelia, il Papa ha commentato il Vangelo proposto dalla 17.ma Domenica del tempo ordinario in cui Gesù parla del regno dei cieli con alcune parabole.
“Gesù – ha detto Francesco – si rivolgeva ai suoi ascoltatori con parole semplici, che tutti potevano capire. Anche questa sera …. Egli ci parla attraverso brevi parabole, che fanno riferimento alla vita quotidiana della gente di quel tempo. Le similitudini del tesoro nascosto nel campo e della perla di grande valore vedono come protagonisti un povero bracciante e un ricco mercante. Il mercante è da tutta la vita alla ricerca di un oggetto di valore, che appaghi la sua sete di bellezza e gira il mondo, senza arrendersi, nella speranza di trovare quello che sta cercando. L’altro, il contadino, non si è mai allontanato dal suo campo e compie il lavoro di sempre, con i soliti gesti quotidiani. Eppure per ambedue l’esito finale è lo stesso: la scoperta di qualcosa di prezioso, per l’uno un tesoro, per l’altro una perla di grande valore. Entrambi sono accomunati anche da un medesimo sentimento: la sorpresa e la gioia di aver trovato l’appagamento di ogni desiderio. Infine, tutti e due non esitano a vendere tutto per acquistare il tesoro che hanno trovato. Mediante queste due parabole Gesù insegna che cosa è il regno dei cieli, come lo si trova, cosa fare per possederlo”.

Il Papa ha proseguito: “Che cosa è il regno dei cieli? Gesù non si preoccupa di spiegarlo. Lo enuncia fin dall’inizio del suo Vangelo: «Il regno dei cieli è vicino»; anche oggi è vicino, fra noi! Ci è vicino; tuttavia non lo fa mai vedere direttamente, ma sempre di riflesso, narrando l’agire di un padrone, di un re, di dieci vergini… Preferisce lasciarlo intuire, con parabole e similitudini, manifestandone soprattutto gli effetti: il regno dei cieli è capace di cambiare il mondo, come il lievito nascosto nella pasta; è piccolo ed umile come un granello di senape, che tuttavia diventerà grande come un albero. Le due parabole sulle quali vogliamo riflettere ci fanno capire che il regno di Dio si fa presente nella persona stessa di Gesù. È lui il tesoro nascosto, è Lui la perla di grande valore. Si comprende la gioia del contadino e del mercante: hanno trovato! È la gioia di ognuno di noi quando scopriamo la vicinanza e la presenza di Gesù nella nostra vita. Una presenza che trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli; una presenza che invita ad accogliere ogni altra presenza, anche quella dello straniero e dell’immigrato. E’ una presenza accogliente, è una presenza gioiosa, è una presenza feconda. Così è il regno dentro di noi”.papa-francesco-caserta-terra-dei-fuochi

Quindi, un’altra domanda: “Come si trova il regno di Dio?” Ognuno di noi ha un percorso particolare. Ognuno di noi ha la sua strada nella vita.  Per qualcuno l’incontro con Gesù è atteso, desiderato, cercato a lungo, come ci viene mostrato nella parabola del mercante, che gira il mondo per trovare qualcosa di valore. Per altri accade all’improvviso, quasi per caso, come nella parabola del contadino. Questo ci ricorda che Dio si lascia incontrare comunque, perché è Lui che per primo desidera incontrare noi e per primo cerca di incontrarci: è venuto per essere il “Dio con noi”. E Gesù è tra noi, oggi è qui, Lui lo ha detto: ‘Quando voi siete riuniti nel mio nome, io sono fra voi’. Il Signore è qui, è con noi, è in mezzo a noi. È Lui che ci cerca e si fa trovare anche da chi non lo cerca. E’ Lui che ci cerca e si fa trovare. A volte Egli si lascia trovare nei luoghi insoliti e in tempi inattesi. Quando si trova Gesù se ne rimane affascinati, conquistati, ed è una gioia lasciare il nostro consueto modo di vivere, talvolta arido e apatico, per abbracciare il Vangelo, per lasciarci guidare dalla logica nuova dell’amore e del servizio umile e disinteressato”.

E a braccio ha aggiunto: “La Parola di Gesù, il Vangelo … Io non voglio fare la domanda, qui, ma non voglio che voi rispondiate, ma faccio la domanda: quanti di voi, ogni giorno, leggono un brano del Vangelo? Non alzate la mano, no, no…faccio la domanda soltanto! Ma quanti di voi, forse, si affrettano a fare il lavoro per non perdere la telenovela… Ma avere il Vangelo tascabile, avere il Vangelo nel comodino, avere il Vangelo nella borsa, avere il Vangelo in tasca e poi aprirlo un attimo e vedere la Parola di Gesù … e il regno di Dio viene! Il contatto con la Parola di Gesù è quello che ci avvicina al regno di Dio. Pensate bene! Un Vangelo piccolo, a mano, sempre: si apre a caso e si legge cosa dice Gesù. E Gesù è lì!”.

Il Papa ha posto ancora una domanda: “Cosa fare per possedere il regno di Dio? Su questo punto Gesù è molto esplicito: non basta l’entusiasmo, la gioia della scoperta. Occorre anteporre la perla preziosa del regno ad ogni altro bene terreno; occorre mettere Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a tutto. Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, no alla violenza, no alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune. Quando una persona scopre Dio, il vero tesoro, abbandona uno stile di vita egoistico e cerca di condividere con gli altri la carità che viene da Dio. Chi diventa amico di Dio, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l’ambiente e la natura”.

A braccio ha proseguito: “Io so che voi soffrite per queste cose. Oggi, quando sono arrivato, uno di voi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Padre, ci dia la speranza’. Ma io non posso darvi la speranza. Ma io posso dirvi: dove è Gesù, c’è la speranza, dove è Gesù si amano i fratelli, ci si impegna a salvaguardare la loro vita, la loro salute, anche rispettando l’ambiente e la natura. E’ questa la speranza che non delude mai, quella che dà Gesù!”.“Ciò è particolarmente importante – ha sottolineato – in questa vostra bella terra che richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità. Tutti sappiamo il nome di queste forme di corruzione e di illegalità. Richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico, che si manifesta nel dono di sé e nell’attenzione al povero e all’escluso”.

E a braccio ha aggiunto: “Ma la Bibbia è piena di questo. Il Signore dice: ‘Ma voi fate questo, fate questo… a me non importa! A me importa che l’orfano sia curato, che la vedova sia curata, che l’escluso sia ricevuto, a me importa che il Creato sia custodito. Questo è il regno di Dio!”. Quindi ha detto: “La festa di Sant’Anna – a me piace chiamarla ‘la nonna di Gesù’.papa francesco caserta (6) E’ così! E oggi è un bel giorno per festeggiare le nonne. E quando incensavo (la statua di Sant’Anna e Maria, ndr), ho visto una cosa bellissima: Sant’Anna non è incoronata, la figlia è incoronata. E questo è bello. Sant’Anna è la donna che ha preparato sua figlia per diventare regina, per diventare la regina dei cieli e della terra. Ha fatto un bel lavoro, questa nonna! Un bel lavoro! E’ la patrona di Caserta, ha raccolto in questa piazza le varie componenti della Comunità diocesana con il Vescovo e con la presenza delle autorità civili e dei rappresentanti di varie realtà sociali. Desidero incoraggiarvi tutti a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento, espressione pura della fede di un popolo che si riconosce famiglia di Dio e rinsalda i vincoli della fraternità e della solidarietà. Sant’Anna forse ha ascoltato sua figlia Maria proclamare le parole del Magnificat, perché Maria sicuramente ha ripetuto queste parole tante volte: “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di bene gli affamati” (Lc 1, 51-53). Ella vi aiuti a ricercare l’unico tesoro, Gesù, e vi insegni a scoprire i criteri dell’agire di Dio; Egli capovolge i giudizi del mondo, viene in soccorso dei poveri e dei piccoli e colma di beni gli umili, che affidano a Lui la loro esistenza”. E ha concluso, ancora a braccio: “Abbiate speranza, la speranza non delude. E a me piace ripetervi: non lasciatevi rubare la speranza”. 

 

28 luglio-  visita bis del Papa a caserta  e incontro con Traettino. Nogaro: una svolta epocale

Il mattino – Caserta, 29 luglio 2014 – “Quella di oggi è una data storica per la Chiesa cattolica, che dopo alcuni secoli si è aperta alle chiese evangeliche. E’ una svolta epocale non solo per la Chiesa ma, forse, per l’intera società. E questo fatto straordinario è avvenuto proprio a Caserta.

A rimarcare l’eccezionalità dell’evento che si è consumato ieri 28 luglio a Caserta, il Vescovo emerito Nogaro che definire entusiasta per quanto accaduto è dire poco. “ sono commosso fino alle lacrime”, ha confessato. “Vedere che si sia compiuto proprio qui questa svolta che rimarrà negli annali e nelle pagine della storia mi riempie di gioia”.

“Ho avuto la fortuna e la grazia di essere amico di Traettino. Lo conobbi poco dopo il mio arrivo nella diocesi di Caserta. Ci presentarono, non ricordo più in quale occasione, e immediatamente cominciò fra noi un dialogo spirituale profondo e una frequentazione assidua. Mi recavo, infatti, regolarmente ogni mese alle conversazioni che il pastore organizzava nella sua chiesa in via Vivaldi, e alle quali partecipavano grandi intellettuali e pensatori come Massimo Cacciari. Erano incontri di grande interesse e profondità durante i quali potevo fare le mie obiezioni con quelle degli altri in un dialogo sempre intenso e costruttivo. E tutto in uno spirito di grande apertura e cordialità” ricorda Nogaro.

Ma i momenti di condivisione erano reciproci. “Avevo preso l’abitudine di invitare la comunità evangelica casertana alla Via Crucis. Non mancavano mai e, al termine della funzione, il pastore Traettino pronunciava il suo sermone e io facevo le mie riflessioni sulla Passione di Cristo. Eravamo l’uno accanto all’altro, in una vicinanza che non era solo fisica. Sentivamo entrambi di non essere molto lontani, ma per incontrarsi bisognava dialogare. E’ quello che sta facendo papa Francesco, un uomo aperto e immaginifico che sta davvero rivoluzionando la Chiesa.”nogar

Così Nogaro ricorda alcune delle parole ascoltate dal papa anche durante l’incontro di Caserta. “Ha detto che tutti cerchiamo la verità e Cristo e che le differenze sono ispirate dallo Spirito Santo, ognuno ha le sue coscienze, ma è lo stesso Spirito Santo ad ispirare l’armonia, l’amore reciproco. Una condizione realizzabile se non si condanna l’idea dell’altro ma ci si incontra nel Vangelo e nell’amore cristiano. Questa per me è la vera rivoluzione avvenuta oggi a Caserta. E’ il compiersi delle tesi conciliari, anzi è andare oltre, superare lo stesso Concilio. Papa Francesco è lo sviluppo migliore del concilio. Un percorso che in America latina è stato abbondantemente compiuto proprio grazie all’opera dell’allora cardinale Bergoglio. Un’operazione che sta continuando : il papa ritiene sorelle anche le chiese evangeliche e non solo quelle di rito ortodosso, come era stato, invece affermato nella Dominus Jesus, e le sue azioni sono in perfetta sintonia con questa sua rivoluzionaria concezione.

 

“Cominciate a fare il necessario,
poi il possibile
e vi troverete a fare l’impossibile”
San Francesco d’Assisi