Incontro con Marco Guzzi

Incontro con Marco Guzzi

guzzi (5)CASERTA- Fortemente voluto da Suor Rita Giaretta di Casa Rut, il filosofo e poeta Marco Guzzi è stato ospitato presso la Tenda di Abramo. Nel tardo pomeriggio del 3 maggio, il professore ha esposto la sua relazione sul tema complessità e crisi, con lo scopo ultimo di scovare opportunità “di fede, di vita e di speranza”.

Opportunità non sembra un vocabolo in auge in questo periodo storico perciò parlarne ha la funzione di innestare speranza. Il lavoro di ricerca delle opportunità all’interno della crisi non è certo una passeggiata ma è l’unica via d’uscita dalla disperazione e dall’assenza di entusiasmo.

L’operazione di dare senso alla propria esistenza  è ciò che fa dell’uomo un essere strano e speciale rispetto agli altri: è su questo tema che Marco Guzzi inserisce un’altra delle sue citazioni colte, a dimostrazione della sua ampia cultura: dai Salmi a Leopardi fino ai filosofi contemporanei. Il grande fardello per l’uomo, secondo Dostojevski, è proprio la libertà che ha come diretta conseguenza la responsabilità della propria vita.

Nei periodi di crisi, sottolinea Guzzi, dominano visioni “cupe ed unilaterali”; da qui il valor aggiunto di quelle che vogliono scovare le opportunità. Lo sguardo più profondo alla situazione critica è alla ricerca dell’elemento evolutivo e si allontana dalla scelta dei termini negativi con cui anche la Chiesa parla del nostro tempo, un “tempo di secolarizzazione, di relativismo assoluto e di scristianizzazione”. Ma come può in questa maniera un cattolico essere portatore di speranza e che cattolico è chi non porta la speranza?guzzi (4)

“Il carisma del cristiano” – dice Guzzi – “è quello di avvertire e testimoniare credibilmente una nascita in qualsiasi congiuntura storica […] Individuare i segni della nascita è un compito fondamentale in questa fase. […] Il nostro tempo soffre di carenza di pensiero, inteso come sostanza dell’azione”.

In principio era l’Azione” recita il Faust di Goethe, “In principio era il Verbo” sostengono i cristiani. Per quest’ultimi, tra i quali Guzzi s’identifica, in principio c’era il logos, con la diretta conseguenza dell’importanza di visioni interpretative della nostra realtà. Non comprendere è una piaga dei nostri giorni, non sapere cosa sta accadendo. Da qui la solitudine e la mancanza di itinerari formativi adeguati per giovani e bambini.

Che questo sia un periodo di cambiamenti antropologici radicali è innegabile. Certi confini e certe differenze non sono più chiari; Guzzi, a tal proposito, porta, insieme alla moralità e alla giustizia, l’esempio, più specifico, dell’identità di genere. “C’è un rimescolamento dei significati maschili e femminili con conseguente crisi del matrimonio. […] E’ più difficile coniugarsi quando non si sa chi si è e chi si vuole essere insieme. […] Un’osservazione più profonda ci fa vedere che forse la crisi del matrimonio ha degli elementi positivi: la ricerca della vera relazionalità e il superamento della separazione netta dei ruoli”.

guzzi (3)La crisi del matrimonio e i dubbi sull’identità di genere letti in chiave evolutiva da un filosofo cristiano è veramente un’ottima notizia; è il passo dell’umanità che non vuole più basarsi sulla contrapposizione bellica ma sulla relazione e sull’accettazione delle differenze individuali: “la virilità è oggi la capacità di dialogare con gli elementi femminili”.

“Lo spirito evolutivo per noi è Cristo” e in Cristo può essere letta la svolta antropologica che stiamo vivendo e che possiamo rendere realmente vivibile attraverso un percorso di consapevolezza individuale e di trasformazione di sé.

 

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