FAR FIORIRE il "deserto dei sentimenti"

FAR FIORIRE il “deserto dei sentimenti”

Il deserto dei sentimenti

Mi ha impressionato parecchio la lettera di Alessandra Clemente, segnalatami da un amico, su Repubblica di qualche giorno fa. Alessandra è la figlia di Silvia Ruotolo, uccisa dalla Camorra per strada nel 1997, vittima innocente, nel corso di uno scontro a fuoco tra due bande rivali, ed è al secondo mandato come assessore del Comune di Napoli per le politiche giovanili. Alessandra è un’amica. Ma quanto è importante che dal suo osservatorio umano e politico assolutamente unico, guardando alla situazione giovanile della sua città, lei lanci l’allarme sul “deserto dei sentimenti”. “Nel deserto dei sentimenti si può introdurre qualunque pianta maligna, – scrive Alessandra Clemente – può nascere la peggiore specie del male, cioè il male commesso per assenza totale di sentimenti, che, a mio parere, è il male che commettono questi ragazzi ai nostri giorni e a ragazzi come loro. Non sono cattivi, ma peggio. Sono privi di sentimenti e questo facilita la loro capacità delinquenziale. La scuola pensa più all’addestramento teorico/pratico che alla formazione umana”. Ci troviamo di fronte a una generazione emotivamente analfabeta che non riesce ad articolare, decifrare, riconoscere, gestire le emozioni e i sentimenti al punto da confonderli o farli degenerare nella violenza. Al di là di tutte le cause sociali dovremmo necessariamente fare i conti con questo deficit se vogliamo tentare di risolvere un problema e salvare una generazione. (Da “Mosaico dei giorni” – Tonio Dell’Olio)

Per FAR FIORIRE il “deserto dei sentimenti”, in questi ultimi due mesi classi di studenti di alcune Scuole Superiori di Torre Annunziata e di Napoli, accompagnati dai loro insegnati, ma anche gruppi numerosi di insegnati di religione di Napoli sono venuti per incontrare, ascoltare, conoscere e ‘toccare’ l’esperienza – testimonianza di Casa Rut e della newHope, due realtà che nella quotidianità, con determinazione e senso di responsabilità hanno scelto, come dice S. Paolo di “vincere con il bene il male”, e di trafficare speranza. 
E’ importante crederci, impegnarci…e insieme aiutarci a restare UMANI.