neWhope 5 anni di r.esistenza

neWhope 5 anni di r.esistenza

   conf (2)La cooperativa sociale newhope ha festeggiato i suoi cinque anni di attività con una serie di iniziative culturali svoltesi da martedì 29 settembre a sabato 3 ottobre, presso il Polo Scientifico della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN).

Già nella fase dei preparativi tutti noi volontari e soci della cooperativa ci siamo sentiti immersi in un’atmosfera di grande impegno ed emozione perché sentivamo importante testimoniare, in questo nostro territorio, l’esistenza di una realtà dove i valori di solidarietà, di legalità, accoglienza dell’altro camminano sulle gambe di persone che si sono rimboccate le maniche per creare uno spazio che offre opportunità di formazione professionale, di lavoro, di integrazione sociale per tante ragazze straniere vittime di tratta per scopi sessuali. Una realtà, come l’abbiamo definita, che ha in sé il “potere del segno”, perché indica che altre modalità di lavoro e di relazioni umane sono possibili, altre quelle di illegalità, di sfruttamento ed esclusione.

conf (6)Ci è sembrato importante raccontare tutto questo principalmente ai giovani, da cui la scelta dell’Università come luogo simbolo della formazione culturale, per sensibilizzarli su un dramma che coinvolge più di 30.000 donne solo in Italia e che è diventata la terza attività illegale più redditizia al mondo, dopo il traffico di armi e di droga, ma anche per diffondere il messaggio di speranza che, oggi, il viaggio di queste donne schiave può non essere più a senso unico. L’esperienza di Casa Rut parla di oltre 300 ragazze allontanate dalla loro schiavitù e sanate nel corpo e nello spirito dalle cure amorevoli delle suore orsoline. Significativo il video-documentario “Vieni con noi…” realizzato da alcuni studenti della SUN i quali, attraverso immagini pregnanti, hanno voluto testimoniare l’esperienza di incontro-vicinanza, da loro vissuta, con Casa Rut e la Cooperativa neWhope.

conf (3)

Dacia Maraini visita la mostra

La cosa che più ci ha commosso è stata la partecipazione di tanti amici, venuti da varie parti d’Italia per esserci in un momento così importante: realtà con le quali abbiamo costruito ponti di dialogo che, in particolari momenti, accorciano le distanze tra le varie parti d’Italia permettendo uno scambio di incontri e testimonianze. Diventa allora bello e significativo ricordare il numeroso gruppo (16 presenze) degli amici di Quinto Vicentino (VI) insieme agli amici di Perego (LC) e di Bologna. È in questo senso che vanno considerate presenze “importanti” alle nostre iniziative: Dacia Maraini, Giuliana Martirani, Giovanni Anversa, suor Eugenia Bonetti, don Luigi Ciotti, tutti “amici” che ci arricchiscono della loro umanità ma che di altra umanità si alimentano all’esperienza di Casa Rut e della Cooperativa neWhope. Perché gli incontri non sono state solo fredde esposizioni Culturali (con la C maiuscola) ma vere esperienze di vita che hanno messo in circolo tanti sentimenti su cui poter costruire il sogno di un futuro migliore. E aiutare a credere nel futuro è la più alta forma di spiritualità, come ha sottolineato Dacia Maraini.

conf (4)Elemento di continuità delle cinque giornate è stata la mostra “Mai più schiave”, una mostra fotografica di grande pregio artistico ma, soprattutto, di grande valenza umana e spirituale. Organizzata in 5 sezioni, secondo la regola aurea del giornalismo anglosassone delle 5 “W” , analizza il fenomeno delle ragazze nigeriane vittime di tratta nei suoi vari aspetti sociali, economici e geopolitici. A far da guida alla mostra per le numerose scolaresche accompagnate dai loro insegnanti sono stati un gruppo di giovani scout, i quali con preparazione e viva partecipazione hanno saputo condurre i visitatori ‘a sentire’ il viaggio di queste ragazze. Molto toccanti le immagini e i messaggi che penetrano come lame nell’anima perché non si riesce a rimanere estranei al dramma di tanti esseri umani, ma la domanda “why?” è quella che colpisce di più perché interroga direttamente ciascuno di noi. La ricerca di una risposta ci porta ad ammettere che in questo mondo non c’è giustizia: c’è chi ha troppo e chi non ha niente, c’è chi per un piatto di riso da pochi spiccioli è costretto a vendere un figlio o il proprio corpo, c’è chi non ha niente da perdere ad affrontare un viaggio che non sa dove lo porterà, mosso dalla sola vaga speranza di arrivare dove poter avere una vita migliore.

conf (5)

gli amici Don Mario e Luisella da Perego (LC)

Sentiamo che tutti i messaggi ricevuti in questi giorni ci hanno arricchito la mente e il cuore e noi li custodiremo lasciando che, di tanto in tanto, riaffiori un’immagine, un ricordo. Quest’evento è diventato, per ciascuno di noi, un bagaglio di memorie e di radici, dalle quali ricavare sempre nuova linfa per andare sempre avanti. 

Titti Malorni vice presidente Coop neWhope

conf

Armida, giovane scout, fa da guida agli studenti