Incontro con Paolo Ricca

Incontro con Paolo Ricca

MARTEDI’ 28 febbraio 2012 
Incontro ∙ dibattito c/o Tenda di Abramo
SUI SENTIERI di ISAIA… per continuare a r-esistere
“Il Regno di Dio e la città degli uomini” con Prof. Paolo RICCA teologo valdese già docente in diverse facoltà, pubblicista, giornalista, Presidente della Società Biblica Italiana e ora divulgatore
e collaboratore del programma “Uomini e profeti” di Rai Radio Tre

incontro sacramentini

Quel regno vicino…
dalla città di Dio alla città degli uomini…

Appunti dell’incontro con Paolo Ricca

Il Regno di Dio non è quello di Cesare, non ha nulla di religioso, ma è parabola della liberazione. Lo spazio del regno, è spazio della quotidianità. Sta fuori.
Regno è presenza, futuro. E’ nascosto, non viene in modo da attirare gli sguardi, non è nulla di appariscente, di spettacolare. Il regno è nel quotidiano! E’ paragonabile ad una donna che mette il lievito nella farina, a un contadino che esce a seminare, a un mercante in cerca di belle perle. Vuol dire che lo spazio del regno non è l’ambito religioso, è l’ambito profano. Non è la Chiesa, è il mondo! E’ nel mondo che si gioca la partita. La presenza del regno è presenza di Dio, che non può essere rinchiuso in un presente, ma va nella direzione del passato e del futuro! il futuro è il modo in cui si manifesta la presenza di Dio. La presenza del regno è gravida di futuro perché Dio porta con sé tutti i tempi nostri.
La città dell’uomo, quindi, dovrebbe essere parabola attraverso il prendersi cura, attraverso il principio dell’uguaglianza, l’inclusività. Gesù nel Vangelo ci fa notare che Egli include gli esclusi: donne, bambini, pubblicani. L’inclusività è la regola di Dio. E poi ancora, attraverso la liberazione: Gesù dà la vera liberazione, la cacciata del male. Le catene invisibili della schiavitù sono lo spirito, la mentalità, la coscienza. Ed, infine, attraverso il perdono aspetto fondamentale, costitutivo del regno e di una città dell’uomo che voglia essere parabola. Non può ignorare la dimensione del perdono, deve far un passo oltre la giustizia.